mercoledì 9 maggio 2012

bon soir .... volevo dire che un pò per l'inesperienza un pò per il poco tempo che attualmente ho a , mi faccio sentire poco. Ho curiosato tra i blog amici degli amici ma ancora non riesco a relazionarmi comunque mi faccio coraggio e cerco di andare avanti.

martedì 1 maggio 2012

Continuando a pescare dai miei vecchi quaderni .....
                                                
 "La pioggia a corona"

Si era già fatto tardi, lei tornava stanca dal suo ufficio dopo aver lavorato da sola e in silenzio per tre ore. Doveva recuperare dei permessi.
Desiderava tornare in fretta a casa ma aveva altre cose da sbrigare.
Spense il motore, scese dalla macchina e solo allora si accorse che il cielo si era fatto scuro. Stava per piovere e lei non aveva l'ombrello.
Decise di andare comunque dall'avvocato (era importante) e mentre aspettava che le si dedicasse qualche frettoloso minuto, sentì il primo fragoroso tuono e immaginò il lampo che aveva appena squarciato il cielo.
Uscendo dallo studio e scendendo le scale esterne, sentiva la pioggia battere forte sul tetto e intravvedeva lo spettacolo del temporale. Arrivata giù si fermò: pioveva troppo!
Si mise al riparo e restò lì, bloccata sola e in silenzio. Stranamente però non era inquieta, dimenticò le faccende da sbrigare e si lasciò distrarre da immagini sfocate che proponevano ricordi lontani. Rilassaata e serena scivolò così in una dimensione confusa e dolcemente surreale.
Ormai erano lei e la pioggia, vedeva ancora le case intorno e sentiva i commenti delle persone che si erano riparate lì vicino ma guardava solo la pioggia. Cercava di ricordarne il fenomeno fisico così come le era stato spiegato tanto tempo fa ma la freschezza che irradiava dal terreno bagnato avvolgeva il suo corpo e confondeva i suoi pensieri.
Ammirava i rivoli ingrossati che scorrevano veloci portando "in groppa" trasparenti cupole bianche piene d'aria. Incantata guardava il bellissimo dipinto che illustrava la scena: l'acqua scendeva dal cielo come tanti fili d'argento ininterrotti e sottili che ridiventavano gocce abbattendosi sul terreno con forza e disegnando, nel rimbalzo, infinite "corone da re".
Ecco cos'era: La pioggia a corona!
La chiamava così da bambina e le piaceva saltellare bagnata sotto la pioggia facendo attenzione a non schiacciare quei fantastici, fragili giocattoli della sua infanzia. Poi qualcuno la richiamava in casa interrompendo quel povero gioco di bambina povera a cui si negavano anche gli acquazzoni.
Ora nessuno glielo avrebe impedito ma non ha osato slatellare tra le corone. Si è concessa soltanto di camminare piano sotto la pioggia. Sentiva il fastidio dell'acqua fredda sulla sua pelle ma era allegra e contenta e, spensierata come non le capitava da tanto tempo.
Credo che si vedesse perchè più di una persona si è girata, lo sguardo stupito, a guardare quella donna con la sottana lunga e i cortissimi capelli neri inzuppati di pioggia.       



Un mio piccolo racconto come dono per la festa del Primo Maggio, la Festa del Lavoro. Per chi il lavoro lo cerca, per chi lo ha perso, per chi lo ha, per chi lo ha lasciato e per chi sta per lasciarlo senza tristezza e senza malinconia ma con la consapevolezza che il lavoro le ha permesso un'indipendenza importante, indispensabile per rendere digniitosamente libera la propria esistenza. Ciao